E’ una tecnica di imaging ampiamente utilizzata nella diagnosi di disfunzione erettile, grazie alla sua capacità di analizzare il flusso sanguigno penieno e di evidenziarne le principali alterazioni.
Durante l’esame si sfruttano le onde sonore (ecografia), senza somministrare alcun tipo di radiazione pericolosa, per valutare l’anatomia del pene e il flusso dei vasi. Prevede il ricorso a farmaci vasoattivi, come la prostaglandina PGE1 (Alprostadil – Caverject) – iniettati direttamente nei corpi cavernosi del pene per indurre un’erezione farmacologica. In questo modo, effettuando l’ecocolordoppler penieno in condizioni basali e ripetendolo ad intervalli prestabiliti dopo l’iniezione dei farmaci (fic-test), è possibile studiare la dimensione e lo stato di dilatazione delle arterie cavernose, la velocità di afflusso del sangue all’interno dei vasi del pene, e la struttura dei corpi cavernosi a riposo e in erezione. L’esame è inoltre in grado di studiare la morfologia del pene, evidenziandone eventuali alterazioni ecostrutturali quali fibrosi o placche calcifiche.