Rieducazione del pavimento pelvico:
quando e perchè
Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli, fasce, legamenti, tessuto sottocutaneo e cutaneo che chiude inferiormente il bacino e ha la funzione di proteggere, sostenere e soprattutto mantenere nella corretta posizione gli organi pelvici: vescica, utero e retto.
Questa muscolatura gioca un ruolo fondamentale nella continenza – legata alla capacità di controllare gli sfinteri – e nella sfera sessuale ed un suo indebolimento può portare a problematiche come incontinenza urinaria o fecale, prolasso o dispareunia (dolore durante i rapporti), per questo motivo il suo indebolimento ha ripercussioni sia sul benessere fisico che psichico.
Durante la vita ogni donna affronta cambiamenti significativi anche in questa sfera.
La gravidanza e il parto possono mettere a dura prova queste strutture, perciò è utile effettuare una preparazione specifica in gravidanza per allenare la muscolatura in vista del parto, diminuendo i rischi di lacerazioni e di insorgenza di problematiche successive (circa il 10% delle donne sviluppa un’incontinenza urinaria post parto). Dopo 30 o 40 giorni dal parto, inoltre, è molto indicato effettuare una valutazione del pavimento pelvico con un’ostetrica per valutare lo stato della muscolatura e mettere in atto, quando necessario, un programma di riabilitazione pelvi – perineale focalizzato al recupero di propriocezione, alla tonificazione dei muscoli elevatori dell’ano, al rinforzo del riflesso di chiusura, al favorire i processi di guarigione di una lacerazione o un’episiotomia, alla ripresa di una funzione sessuale.
Verso i 50 anni, o con l’insorgere della menopausa, il cambiamento dell’assetto ormonale modifica ulteriormente lo stato del pavimento pelvico ed è proprio in questa fase che potrebbero insorgere problematiche come incontinenza e prolassi genitali o peggiorare notevolmente se già presenti.
In occasione di una gravidanza, dopo un parto o con l’arrivo della menopausa è consigliabile una valutazione del pavimento pelvico, ovvero un esame non doloroso che esegue un’ostetrica attraverso dei test specifici che permettono di individuare una muscolatura troppo debole o troppo rigida, zone dolorose, zone con una sensibilità diminuita, se la contrazione perineale avviene correttamente o se vengono coinvolti altri muscoli. In generale una valutazione è indispensabile in caso di perdita di urine, feci o gas, bisogno impellente di fare pipì, senso di peso in vagina, dolore o perdita di sensibilità nei rapporti sessuali, stipsi cronica.
In seguito alla valutazione l’ostetrica imposta un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico personalizzato, finalizzato al ripristino del corretto funzionamento delle strutture e ri-apprendimento delle funzioni motorie attraverso l’utilizzo di diverse tecniche come:
- fisiochinesiterapia: tecnica principale e fondamentale della riabilitazione del pavimento pelvico che consiste nell’esecuzione di diversi esercizi di contrazione e rilassamento della muscolatura del piano perineale con lo scopo di aumentarne la presa di coscienza, la forza, la resistenza e la capacità di rilassamento.
- elettrostimolazione (SEF): una metodica che utilizza correnti di diverse frequenze che provocano riflessi di contrazione della muscolatura, utili per aumentare la coscienza muscolare, il trofismo muscolare sfintero-perineale e il riflesso di chiusura perineale allo sforzo.
- biofeedback: si esegue attraverso un’apparecchiatura che è in grado di registrare una contrazione o un rilassamento muscolare attraverso una sonda manometrica. Il movimento viene tramutato in segnale visivo, tramite uno schermo, che permette alla paziente di vedere l’effettivo movimento che sta compiendo e quindi di migliorare la propriocezione di quella muscolatura e di eseguire correttamente gli esercizi proposti.
Generalmente si prevede un percorso di 10 sedute mono o bisettimanali, il cui numero può variare in base all’entità del problema.
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